La dieta post vacanze e quella voglia di ricominciare da zero
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Ogni anno arriva il momento in cui dobbiamo fare i conti con lo stesso rumore di fondo: «Adesso basta, da lunedì si rientra nei ranghi!»… E intanto ci si pesa, ci si controlla allo specchio, si fa il conto delle deviazioni alimentari fatte nelle settimane precedenti. E si apre anche Google per digitare la fatidica formula magica: dieta post vacanze.
I risultati di questa ricerca sono alquanto scoraggianti: una dietista come me sa bene che ci sono dei periodi particolarmente “sensibili” per quanto riguarda gli accessi in ambulatorio o alle televisite, ma sa anche che questa fantomatica dieta post vacanze… non esiste.
La dieta post vacanze non esiste (e il motivo è semplice)
Provo a spiegarmi meglio: la dieta post vacanze non esiste nell’armamentario dello specialista in nutrizione – quello serio! La ragione è piuttosto semplice: non si può correggere con delle regole imposte dall’esterno, secondo uno schema rigido e con un categorico tutto-o-nulla qualcosa che nasce dal bisogno di libertà da diete imposte e restrizioni inappropriate.
Infatti, è vero che molti approfittano del periodo di rientro dalle ferie per riprendere le loro abitudini consolidate, ma questo ritorno all’ordinario è spesso turbato dalla malaugurata idea di seguire regimi alimentari con lo scopo di modificare il proprio peso e la propria forma corporea.
E non va bene.
Se è vero, infatti, che le vacanze, riescono a riappropriarsi della loro sfera di evasione dalla routine e delle imposizioni di orari fissi e impegni prestabiliti, che possono prevedere occasioni per provare nuovi ristoranti, per riabbracciare i gusti della nostra infanzia e per assaggiare tutto il buono della tavola, è anche vero che tutto questo non è un errore a cui porre rimedio, ma rappresenta un appuntamento quasi immancabile nel contesto di un’alimentazione sana e bilanciata e di un sereno rapporto con il cibo.
Capito quindi perché la dieta post vacanza non esiste… o, meglio, non dovrebbe esistere? Perché è la stessa che avresti dovuto tenere prima, durante e dopo la pausa dalla routine: un approccio al cibo che va oltre il controllo e che rispetta le tue reali necessità.
Quando mettersi a dieta al ritorno dalle vacanze è il segnale che qualcosa non funziona
Adesso ti confido un segreto: le abitudini che instauri nella tua quotidianità sono il reale fattore che incide sulle tue eventuali oscillazioni di peso. Il problema nasce quando diventano il segnale che qualcosa nel tuo modo di mangiare (o di pensarti mentre mangi) è da rivalutare e non si integrano nella tua alimentazione con facilità. In queste circostanze diventano uno schema per cui fai un grande sforzo ad aderire, esercitando un controllo che tratta ogni deviazione come un elemento di disturbo.
In altre parole, se il modo in cui vivi il cibo ti imprigiona e ti impedisce di vivere serenamente l’eccezione, rendendo “necessaria” proprio una dieta post vacanze, allora occorre cambiare prospettiva.
La vera domanda non è, allora, Cosa mangio da settembre?, ma Perché sento il bisogno di rimettermi in riga ogni volta che torno alla mia routine? Ed è qui che entra in gioco un concetto importantissimo: la restrizione cognitiva.
Restrizione cognitiva: quando la mente controlla cosa finisce nel piatto
La restrizione cognitiva è quell’insieme di regole alimentari a cui stabiliamo di aderire indipendentemente dal fatto di “stare a dieta”. È quando ci diciamo: «Dopo quello che ho mangiato in vacanza, oggi solo verdure.», «Se salto la colazione, magari recupero un po’.», «I carboidrati? Solo a pranzo, altrimenti mi gonfio!»
La restrizione cognitiva sa essere sottile, a volte, e si traveste da attenzione, da equilibrio, da benessere. Ma, più o meno inconsciamente, agisce esattamente come una molla pronta a scattare e, di solito, lo fa nel weekend, a Natale o ad agosto… occasioni in cui hai bisogno di uno, due, tre (o più) pasti liberi o, peggio, perdi il controllo tanto faticosamente tenuto a bada.
E da qui si ricomincia, in un’alternanza in cui la dieta post vacanze fa rima con privazione e i momenti di libertà sono una corsa a chi mangia di più!
Mangiare vegetale non vuol dire mangiare “perfetto”
Da dietista vegana ti dico questo sull’ennesima dieta post vacanze: l’alimentazione vegetale non serve a rimetterti in riga. Può essere, però, lo strumento per entrare in contatto con i tuoi bisogni.
E questo cambia tutto.
Innanzitutto non devi essere necessariamente vegano o vegetariano per mangiare vegetale: la classica dieta mediterranea – quella vera – è un perfetto esempio di alimentazione vegetale che ti permette di:
- sentire i tuo bisogni, invece di forzarli;
- nutrire il tuo corpo non per “espiare”, ma per prendertene cura;
- allargare il piatto a nuovi cibi e nuovi abbinamenti, non restringerlo;
- ascoltare le tue scelte etiche e di salute, ma anche la tua fame.
E non è un caso che un’alimentazione vegetale possa insegnarti a uscire dalla logica del premio/punizione: ti troverai, naturalmente, a smettere di chiederti perfezione e ti allenerai alla presenza.
E, quindi, come fare senza dieta post vacanze? Ti dico già che non c’è un piano da scaricare, né un menù precompilato, ma puoi fare qualcosa di molto più importante: pace con il modo in cui torni alla routine.
Ti lascio qui qualche spunto:
- Se accusi una sensazione di gonfiore anziché togliere prova ad aggiungere cibi vegetali cucinati in modo semplice: legumi, cereali integrali, verdure preparate secondo le tue preferenze. La via migliore è sempre quella dell’equilibrio.
- Se ti senti in colpa, chiediti se hai realmente sbagliato qualcosa, o se stai solo pagando lo scotto di un’idea di controllo troppo rigida.
- Se ti senti distante dalla tua forma fisica ideale, forse il tuo corpo non è da riformattare, ma da riascoltare: muoviti con rispetto, mangia con calma e attenzione, dormi di più.
Un ultimo pensiero (il più importante) sulla dieta post vacanze
Tornare dalle vacanze non dovrebbe essere un processo di raddrizzamento, ma un momento in cui porti con te qualcosa di buono da quel tempo più lento. Magari il modo in cui mangiavi senza fretta. O il ricordo di quando condividevi il gelato con quel caro amico che non vedevi da tempo. O il fatto che ascoltavi la fame, non l’orologio.
Io partirei proprio da qui: se lo desideri, posso aiutarti a costruire un’alimentazione vegetale che ti accompagni tutto l’anno, che non sia rigida o punitiva, e che non abbia bisogno di “ripartire da zero” con una dieta post vacanze, per allenarci a allentare la presa. Insomma, un’alimentazione vegetale che assomiglia prima di tutto a te.